Leggendo la lettera di Fabio Zuffanti sulla critica musicale in Italia è come se mi fossi totalmente ritrovato in lui, anche se da un punto di vista totalmente differente, non essendo artista ma essendo un semplice studente. Ecco, credo che un ragazzo della mia età che ascolta un determinato tipo di MUSICA (in maiuscolo) possa capire praticamente più di tutti cosa sia la musica oggi, essendo a stretto contatto con la generazione odierna.
Eravamo partiti dagli anni '70, dal Progressive, dalla Rai che era un'industria televisiva di cultura musicale, in Radio andava LA musica e non altro. Ma c'è stato dal punto di vista della commercialità una regressione impressionante. La grande musica c'è sempre stata, ma in diverso modo, oggi abbiamo i Radiohead, Porcupine Tree e tanti altri gruppi che tengono in altro l'onore nell'ambito musicale. Quello che non funzione è il sistema, che favorisce seguendo il business e non la musica. Io non accendo mai la radio, intendo quelle comuni, RDS e cosi via, ma la mattina in realtà quando prendo l'autobus per andare a scuola prima di avvicinare le cuffie alle orecchie e di penetrare nel mio mondo Progressivo, quello che sento è (OGNI VOLTA), Vasco Rossi, che mai ho amato e che ho sempre disprezzato altamente. Non c'è più spazio per i capolavori, ma la colpa è di chi ha trasformato la musica in una questione esclusivamente di Business. La gente è arrivata ad ascoltare ciò che la società propone ed è questo che ha portato a un peggioramento, perchè ritengo che nell'educazione di un figlio la musica sia importante, perchè plasma il carattere, aiuta a crescere.
Io personalmente, grazie a mio padre sono arrivato a questo tipo di musica, perchè è nascosta oggi giorno, la vai a trovare dove mai penseresti di trovarla, è inutile cercare in tv o in radio, non la troverai mai! E' incredibile che oggi sia più conosciuto un Biagio Antonacci rispetto a un compositore che magari suona anche più strumenti e compone musica di un certo livello. E' INCOCEPIBILE. D'altronde lo avete sentito, Fabio ha più successo all'estero, ed è cosi che stiamo finendo, ovvero i nostri GIOIELLI che nel loro Paese non riescono ad avere la comprensione che hanno altrove. Molti preferiscono scappare da qui e imparare a vivere di Musica altrove. Credo che, qui Italia, non solo nella musica, qualcuno dovrebbe fare un passo indietro e studiare il concetto di uguaglianza, che oggi non c'è, in ogni settore, musica, lavoro, opportunità e cosi via... Non riesco a capire anche come si faccia, a prendere un fenomeno da baraccone di 14 anni, scrivergli i testi, mettergli a fianco 10 sgualdrine che ballano e buttarlo sul palco cantanto banalità, è come se ti stesse dicendo: "Guarda idiota, io prendo più di te! Si più di te! Qualunque tu sia, che sia medico o operaio, postino o muratore, si! Io ti sto prendendo in giro e con 3 "canzoni" idiote mi sono guadagnato già la pensione e più di tutto quello che tu hai guadagnato faticando e sudando nella vita!", funziona cosi, purtroppo... la grande tradizione per esempio del Jazz spazzata via e buttata dove solo chi la conosce può arrivarci dal Pop NeoMelodico.
Eppure nonostante tutto trovo soddisfazione per una sola cosa, ovvero quella di esser presente in un minoranza che combatte, e che anche se non riceve nulla è ancora convinta a diffondere LA musica e a combattere per gli ideali che una vera canzone può offrire. Un mio amico mi diceva: "prendi la musica come se fosse il mondo, è peggiorata la musica ed è peggiorato anche il mondo, colpa della società", la mia domanda è: si può arrivare ad una musica ancora peggiore di quella che oggi è in circolazione? Io penso di si, perchè tutti si stanno sfidando ad essere i peggiori, in tutti i modi. Forse però, scritto cosi sembra solamente una critica, in effetti è una critica ma è anche un incitamento, il cambiamento deve venire dal piccolo di ognuno di noi, bisogna continuare a credere e non cambiare, essere fermamente convinti e sperare con la forza di ognuno che qualcosa possa mutare, vogliamo sperare? oppure sperando si corre il rischio di illudersi? staremo a vedere...
Grazie per l'attenzione,
(ale)

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