
Ho deciso di scrivere come se questa fosse una pagina di diario in cui emergono tutte le mie emozioni e la mia adrenalina. Si dice che le parole che vengono dal cuore siano le più vere e significative e allora quello che sto per scrivere dovrebbe essere ugualmente importante, almeno per me. Tralasciando il lunghissimo ed estenuante viaggio, tutta la mia permanenza a Perugia è stata dedicata alla band che dal 2009 mantiene il mio spirito in pace e la mia anima beata ogni giorno. Dapprima cercavo Rudess tra le vie della città ma, avendo avuto poco successo, con il supporto di altri pazzi come me, abbiamo deciso di lottare per il vertice della platea. Dalle due alle sette, cinque ore di attesa mentre il nostro cuore batteva sulle note di Outcry, provata nel pomeriggio varie volte. Tra chiacchierate con altri dreamers il tempo interminabile è passato e subito il nostro sogno, che ci ha tenuto in vita per quelle cinque strazianti ore, è andato in fumo. Infatti, attaccati, anzi spiaccicati, contro la transenna, non c'eravamo noi, ma i ragazzi che hanno speso fior di quattrini per il meet & greet. Ah! Come se non bastasse, l'uomo davanti a me superava il metro e novanta. Ma, questo sicuramente non poteva fermarmi, non è stata prima fila ma nonostante tutto la mia posizione era privilegiata. Come le più grandi donne prima di uscire con il loro compagno, anche i Periphery ci hanno fatto attendere e devo dirvi che la mia impressione non è stata alquanto positiva ma unicamente per un motivo: ho sentito solo rumore stando in seconda fila. Ma veniamo a noi, sulle note di Dream Is Collapsing già i miei occhi si riempivano di lacrime smorzate poi dall'entrata prepotente di Petrucci su Bridges In The Sky. La parte più emozionante del concerto però, è giunta successivamente. Infatti ho assodato proprio ieri sera di non esser fatto per la platea, per una serie di motivi: dopo otto ore in piedi svengo, sono un ascoltatore e non un casinaro, chissà perchè ma subisco sempre una trasformazione in sottiletta. E allora, dopo aver visto da vicino i bellissimi occhi di LaBrie, l'iper braccio di Petrucci e le poche rughe di Myung, ho deciso, per evitare di terminare la mia serata in ospedale, di sedermi sugli spalti. Ero in quel momento terribilmente triste per non aver resistito ma mi sono subito ricreduto quando Petrucci ha lasciato partire gli arpeggi di On The Backs Of Angels. Da quella posizione l'audio era a dir poco meraviglioso e i ragazzi parevano ancora più perfetti di quanto lo siano già. Finalmente avevo contemplato la mia essenza da ascoltatore e riuscivo a sentire perfettamente la voce di uno straordinario LaBrie, mai così in forma nelle mie tre esperienze tra Roma, Villafranca e Perugia. In particolare The Spirit Carries On è stata, come da pronostico, il capolavoro indelebile di una serata non solo perfetta tecnicamente ma anche sentimentalmente. Visti da più lontano riuscivo non solo a sentire meglio ma anche ad apprezzare maggiormente Mangini, che da vicino mi sembrava poco personale, ma soprattutto la scenografia e le luci assolutamente ben studiate e simultanee. Paradossalmente questo è stato il più bel live della band a cui abbia mai assistito. Il primo è stato il più significativo emotivamente dato che c'era un certo Portnoy alla batteria, il secondo come scaletta resta imbattibile, ma quest'ultimo l'ho apprezzato come mai avevo fatto nei precedenti. Francamente non so cos'altro aggiungere se non la promessa che stipulo con me stesso ovvero giuro che in futuro mai salterò un tour di questa magnifica band e sapete che parlo da fan. Quando si è appassionati di questo gruppo di sicuro non c'è scampo, sei destinato ad amarli alla follia. Purtroppo non esiste la via di mezzo, quella che ti permette di apprezzare questa band a tal punto di non odiarli e né tanto meno amarli. Esiste l'odio verso loro e io con sincerità non lo sono mai riuscito a capire, questa è la musica. L'unica cosa di cui sono certo è che la musica lascia un segno essenziale ma differente in ognuno di noi ed io vado fiero di quanto sia vitale per me. Spero che alcuni di voi si siano ritrovati in queste parole anche se possono cambiare i soggetti, gli artisti, i luoghi, le canzoni, ma quello che resta solo noi possiamo saperlo, gli altri possono solo percepirlo.
Grazie per l'attenzione,
(ale)

Grande, condivido tutto. !! :)
RispondiEliminaDomenico Mandia su fb se vuoi aggiungermi :)
Caro Ale, che dire, mi hai rubato le parole di bocca!!! Il legame fra i DT e i loro fan è una cosa tutta speciale!!! Siamo dei privilegiati!! [Paolo] "Dream Theater Italia"
RispondiEliminaCondivido anche io le tue splendide parole Paolo! Sono contentissimo di far parte di questa grande e splendida famiglia! :)
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