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lunedì 18 aprile 2011

Recensione Pubblicata da (ale) su "Good Times Bad Times" (Tool-Aenima)


Un nome, una garanzia. I Tool sono una band nata nel 1990 da un incontro avvenuto tra due geniali menti quali quelle del paroliere Maynard James Keenan e del fondamentale Adam Jones, membro del gruppo importantissimo sia musicalmente che esternamente, capace di partecipare come scenografo a film come Terminator 2 e Jurassik Park, insomma mica poco. Divenuti famosi inizialmente grazie alle numerose partecipazioni al festival di Lollapalooza, i Tool si sono imposti prima nella scena Alternativa con LP Opiate (1992) e l'album Undertow (1993), acclamato dalla critica. Il sound dei Tool è inconfondibile, uno stile unico, molto oscuro ma altamente affascinante, ma ciò che porta il gruppo alla massima acclamazione è l'ingresso nella formazione di Justin Chancellor che entra al posto di Paul D'Amour dai Peach. Le caratteristiche sfociano oltre che in sonorità macabre e coinvolgenti anche in un linguaggio visivo che caratterista gli spettacoli della band come un autentico palinsesto di luci nel quale Keenan preferisce posizionarsi dietro e rimanere nel buio creando un atmosfera elettrizzante. Tutto questo si accentua con uno dei grandi capolavori della band, Aenima. I brani si fanno più lunghi e articolati e questo porta la band a scrivere una pagina importante di un Progressive particolarissimo che porterà loro un apprezzamento da parte anche di chi non ama il genere.

L'album è dedicato a Bill Hicks, storico comico dalle mille controversie e amico stretto della band, importante il tributo fatto a lui nella canzone di chiusura. Stinkfist è il brano di apertura, un brano molto particolare che si incentra sulla masturbazione, lo stesso Keenan conferma che nessun altro gruppo è mai andato cosi a fondo in questo argomento. Per questo brano fu pubblicato anche un video in cui MTV e VH1 percepirono dei messaggi offensivi tanto che nel momento in cui andava in onda appariva semplicemente come "Track1". Fin da questa canzone si percepisce l'importanza del basso di Chancellor, e se notate nei Tool questo strumento è importantissimo perchè caratterizza il sound della band, e da strumento d'accompagnamento molto spesso diventa strumento solista. SegueEulogy, la durata dei brani aumenta radicalmente. Una lunga entrata dai suoni orientaleggianti segue la voce che accompagna un esplosione fantastica. Il brano non è affatto semplice, si gioca il ruolo di capolavoro assieme alla splendida Pushit. H. completa il trio d'apertura, altra grande traccia questa volta dai toni leggermente più pacati. Useful Idiot introduce un altro gioiello presto pietra miliare della band, da grandissimo impatti nei live, Forty Six & Two, nel quale dà il meglio di se Danny Carey, che sfodera tutta la sua tecnica nella parte centrale, se qualcuno vedesse i suoi video potrebbe pensare, all'arrivo di una sua bacchetta in testa di rischiare il coma, un enorme uomo per un enorme potenza. Message To Harry Manback è un messaggio registrato in segreteria nella quale si riescono a sentire vari insulti anche in Italiano, il tutto su uno sfondo di pianoforte, strano sentirlo in questa band. Precede quindi la traccia più cattiva dell'album, Hooker With A Penis, dove la voce di Keenan è estremamente potente e il ritmo diventa molto più incalzante. La simpatica Intermissionfa da ulteriore introduzione a Jimmy, dove gli animi si placano. In Die Eir Von Satan su sfondo di suoni elettronici la voce è di Marko Fox degli ZAUM, è un altro brano con funzione di introduzione, formula spesso utilizzata dalla band, ed è un introduzione importante perchè anticipa il capolavoroPushit. Un brano molto pacato e rilassante soprattutto nella parte centrale, è caratterizzato da una cornice di sfondo altamente contagiosa e suggestiva, Adam Jones non è ipertecnico ma nei suoi soli è sempre preciso e puntuale e Maynard James Keenan riesce ad adattare la sua voce e a portarla in un attimo da un tono fievole a un tono grintoso. Altra introduzione Cesaro Summability, che inzia con un bambino che piange, è terrorizzante ma come in un grande film Horror rimani incollato alle cuffie prima della canzone simbolo di questa band, la title track Aenema. Sempre proposta nei live, i sospiri iniziali del cantante introducono Adam Jones e il solito Carey che incentra l'intro sui tamburi, le percussioni, che sono un altra componente fondamentale, molto spesso queste precedono un esplosione che avviene proprio nel ritornello in cui Keenan usa, come spesso fa, parole pesanti; d'altronde il gruppo è abituato a non utilizzare vie di mezzo, per questo molte volte è stato censurato ma ne è sempre uscito alla grande. (-) Ions è l'introduzione più lunga per il brano più lungo di tutto l'album, Third Eye, ultima traccia. La canzone è un autentico tributo a Bill Hicks, la musica diventa nient'altro che un accompagnamento alle sue parole. Il gruppo lo ha definito con una frase molto significativa: "Another Dead Hero".

E' il momento in cui la band raggiunge i massimi livelli, ancora conservati tutt'oggi. L'album vince 3 dischi di platino e riceve una nomination al Grammy, non che oggi i premi siano cosi importanti, visto chi li vince ma è comunque una dimostrazione di grande capacità. I Tool sono famosi anche per la distanza di pubblicazione tra un album e l'altro, di media 5 anni. Questo perchè la band cura ogni minimo dettaglio e prepara alla perfezione spettacoli visivi talmente incredibili che ancora si rimane stupiti dal fatto che non sia stato pubblicato nessun DVD ufficiale live. Le persone si limitano a guardare video amatoriali, questo anche perchè Keenan, da come si nota vista la sua posizione sul palco, è molto riservato, spesso vieta di fotografare. Tuttavia la band si afferma con il meraviglioso Lateralus (2001) che anticipa 10.000 Days (2006), l'album più difficile della band ma protagonista di un ulteriore dimostrazione di capacità di innovazione. E' difficile capire quali siano le influenze di questo gruppo. Maynard James Keenan è molto affezionato ai King Crimson, grupp per il quale i Tool hanno fatto da spalla in 10 date mentre addirittura alcuni, li definiscono i "Pink Floyd" del Metal, un Metal di classe. Attualmente i Tool sono assolutamente tra i migliori gruppi al mondo e tutti aspettano l'uscita del nuovo e attesissimo album.

Voto: 9

domenica 17 aprile 2011

15 secondi con Mike Portnoy: un sogno realizzato

Tutti stimano delle persone, tutti hanno degli idoli. Tutti dovrebbero essere altruisti e aiutare gli altri, forse facendo musica si è altruisti perchè la tua musica può far emozionare, può farti commuovere, può colpirti, può ispirarti, la coltivazione delle proprie passioni è un concetto che ti induce a pensare che non stai sprecando la tua vita. Eccomi qui, questo sono io, un ragazzo che si emoziona con la musica e che si è circondato di idoli col passare del tempo, uno in particolare: Mike Portnoy. Cosi come tutto anche gli idoli sono personali, questo è il mio, c'è chi lo critica, chi lo ama alla pazzia, ecco perchè tutto diventa personale. Se conoscete il brano "The Great Debate", canzone che mi fece scoprire i Dream Theater, gruppo che adesso è diventato indelebile per me, potreste già capire l'impatto che ho avuto con questo batterista, che in realtà definirlo semplicemente batterista per me è veramente riduttivo. La sua entrata era un prologo spettacolare per una canzone da alti ritmi e altamente carica di virtuosismo e accelerazioni repentine, per me era un qualcosa di nuovo. E allora cosa si fa quando qualcosa ti colpisce? Si va a cercare! Si va a conoscere ancora di più e più conosci, più rimani stupito e più hai voglia di guardare e di conoscere, cosi credo di aver visto ogni suo solo, credo di aver sviluppato e conosciuto ogni suo progetto e ogni sua ispirazione, è stata una catena. Gradualmente la mia passione si è accentuata e dai video musicali ho avuto modo di guardare anche la sua simpatica pazzia e di cominciarlo a stimare anche come uomo, questo forse dopo che mi innamorai di un altro brano: Octavarium, che fu la mia completa esplosione di passione musicale per i DT.

Era un giorno speciale per la mia famiglia, mio fratello passò l'esame di ammissione in Odontoiatria facendo quarto su non ricordo quante migliaia. Quello fu il giorno in cui Mike, per un motivo che ancora non riesco a capire, lasciò i Dream Theater, fu per me un giorno tristissimo e non riuscivo a sentire un brano in cui lui suonasse senza avere uno sfondo mentale di grande delusione e nostalgia, nessuno potrà mai sostituirlo alla perfezione. Eppure nonostante le critica ho continuato a seguirlo e sono arrivato a scoprire il suo tour di "Meet & Greet", cavolo! Mike a Roma! Potrò stringergli la mano!

Forse sarò stato uno dei primi a prenotare, ancora non esistavano i "biglietti da andare a prendere" per entrare nel Teatro Aurelio. Arrivatò lì ero nervoso, aspettavo dietro a una fila sorprendentemente lunga. Avevo portato dischi, dvd, bacchette, e arrivai lì davanti a lui.

"Hello" disse Mike, foto e autografo, mi girai e mi diedi il pugno sul cuore e lui mi guardò e disse "Thank You", tutto qua, 4 ore di viaggio per 15 secondi di emozione, non ho potuto fargli firmare più di un poster, non ho potuto fargli nessuna domanda, ma insomma... lasciamo stare le parole, potete capire come mi sono sentito per tutto il resto della giornata.

Ebbene fate finta che questa sia una recensione fatta su qualcosa ma con gli occhi di un appassionato che realizza un sogno, è semplicemente una fuori uscita di parole che dovevo necessariamente scrivere per mantenere un'adrenalina che mi aiuta ad essere sempre più attivo di quanto lo sia già. Grazie Mike, nonostante ti sarai scordato di me 5 secondi dopo forse, poco importa, la mia stima rimarrà sempre, le emozioni poi... quelle non si possono cancellare.

Grazie

(ale)