Salve a tutti, in questa nota racconterò attraverso le mie emozioni quello che ho provato in due giorni indimenticabili, il 4 e 5 Luglio. Di solito scrivo quando sono veramente colpito da un fatto sia in positivo che in negativo. Questa volta scrivo per mantenere salda la mia adrenalina che circola ancora intatta tra le vene in un corpo ancora tremante per l'emozione.
Buona lettura
4 Luglio
Il copione sempre saputo dell'evento che aspetti da tutta una vita: l'ultima notte c'è troppa, eccessiva ansia per dormire e così più o meno è stato. Nonostante tutto sei talmente felice di svegliarti che anche se hai dormito per due sole misere ore balzi in piedi come se ti avessero rovesciato addosso un secchio d'acqua. Partenza, viaggio, arrivo. Per la seconda volta in vita mia sono al nord direttamente dalla mia terra, Abruzzo. Devo ammettere che siamo stati accolti bene, due uomini ci hanno chiesto subito dei soldi, uno con la storia della casa famiglia e l'altro con la scusa del portafoglio perso, dettagli. (Da degno e sfegatato Milanista non è mancata la visita al Milan megastore e a Via Turati con improvviso incontro con Luca Antonini). Veniamo al sodo. Ero arrivato alla fase in cui sei talmente ansioso che fai tutto male e velocemente per recarti subito al luogo interessato. Ebbene, si entra. La mia ansia pre-concerto ha toccato il picco quando i miei occhi hanno visto il muro che si ergeva sui lati del grandissimo palco e potete immaginare cosa è successo quando hanno spento le luci, totale delirio. Delirio che da parte mia si è trasformato in lacrime, quando la musica di introduzione si è interrotta per dare spazio ai fuochi e ai botti di In The Flesh. Alla fine del brano, quando l'aereo si schianta contro il muro, il mio amico Costa era talmente incredulo da urlare più forte che mai "O MIO DIO!". "All in all you're just another brick in the wall", i mattoni aumentavano sempre di più, fissati e subito facenti parte della scenografia spettacolare mentre i ragazzi urlavano "We don't need no education" nei confronti dei professori severi e autoritari. Meraviglioso l'aereo da cui cadevano stemmi e simboli di tutte le ideologie, tutto cadeva nel vuoto al color di rosso sangue. E mentre Roger diceva "Goodbye" noi stavamo proprio sperando che lo spettacolo non si interrompesse ma in realtà quella pausa tra primo e secondo atto ci è servita per guardaci negli occhi e per renderci contro che non stavamo vivendo un sogno e se pur lo stavamo vivendo era assolutamente meglio non essere svegliati. Luci accese di nuovo, luci spente, di nuovo delirio. Hey You e si comincia a suonare dietro fino a quando Roger spunta da una parte del muro seduto su una poltrona davanti a una tv mentra cantava quasi come fosse un monologo riflessivo. Probabilmente però il pezzo più cantato è stato Comfortably Numb dove dall'alto si intravedeva il chitarrista reinterpretare uno dei soli più incredibili e commoventi che la musica abbia mai avuto e che avrà. Proprio nell'In The Flesh del secondo atto rispunta la band da sotto terra al fianco di Roger che assume il ruolo del dittatore e spara verso di noi, noi del pubblico e deglio spalti con una mitraglia finta al grido dei 15 mila del PalaForum che urlavano "Run! Run! Run!", si YOU BETTER RUN!. Mentre le caricature di The Trial invadevano il muro, al grido di "Tear down the wall" proprio quel muro di 70 metri cadeva e introduceva un finale felice con Outside The Wall. Di preciso non so quanti minuti la gente sia stata ad applaudire, posso dirvi che sono rimasto lì altri 10 minuti prima di essere cacciato via. E' stato uno di quegli eventi in cui puoi veramente dire a tutti "io c'ero", ed è quello che ho fatto io urlando. Un'opera d'arte ancora attualissima, mentre prima aveva come riferimento indiretto anche il muro di Berlino, oggi ha come riferimento le barriere che dividono l'umanità, l'ipocrisia. E' esattamente questo che rende l'opera attuale e a mio avviso eterna e francamente per me soggettivamente non vedo cosa ci sia da discutere su questo album reputato semplice da molti. Ti ringrazio Roger Waters per aver composto questo capolavoro di musica, di arte. Io penso che nessuno possa capire cosa si prova se non si è presenti alla sua rappresentazione live, ti cambia veramente la vita. Sono passati 5 giorni e mi sembra di averlo visto ieri e spero con tutto il cuore che questo "ieri" duri per il resto dei miei giorni.
5 Luglio
Dopo The Wall live le persone riescono a dormire? No, non credo proprio. Grazie anche alle zanzare milanesi alle 6 ero già in piedi, uno dei primi a fare colazione. Avevamo poco tempo, dovevamo ripartire per Verona e poi prendere un autobus per Villafranca. Avevo paura, ero contrariato dal fatto che la mia mente pensava che la visione dello spettacolo della sera prima avrebbe reso quello della sera dopo una cosa "normalissima". E in effetti non è stato bello fino alle 21 e 30. Eravamo in fila dalle 3, al nord cercavamo un pò di fresco ma il sole ci ha devastato per 3 ore fino all'entrata alle ore 6. Ovviamente i primi commenti vanno ai due gruppi di apertura: Anathema e Gamma Ray. Sui primi sono ancora perplesso, positivamente ma sui secondi non ho dubbi, orribili. Sarà che io e il Power Metal siamo due cose distinte ma io affermo che l'eccesso non va bene da nessuna parte e in questo caso l'esaltazione del doppio pedale va a discapito della melodia; infatti il pubblico ha cantato le uniche 2 note che è riuscito a capire. Ah ecco, altra cosa che in quel momento mi ha reso feroce, il pubblico. Prometto solennemente a me stesso che non vedrò mai più un concerto metal in platea. Il primo motivo è dovuto alle spinte, il secondo è strettamente collegato ad esse, ovvero dalla terza fila mi sono ritrovato molto dietro. Davanti a me c'era uno spilungone che da quel che ho capito non era amante dei Dream Theater tanto che stavo per chidergli gentilmente, si fa per dire, di andarsene, poi per fortuna se n'è andato veramente. Ho gridato ripetutamente di non essere una sottiletta compressa davanti e dietro. Nonostante tutto la mia rabbia è totalmente scomparsa all'entrata dei DT. L'inizio col botto, Under A Glass Moon. Grande impressione positiva per la forma di tutti e 5 i componenti. I Dream Theater se la sono cavata egregiamente e hanno reso il concerto memorabile, soprattutto perchè sono state riproposte canzoni non molto considerate come Endless Sacrifice, The Great Debate e These Walls. Per non parlare dell'incredibile finale: Fatal Tragedy, The Count Of Tuscany e Learning To Live. Mangini non ha sbagliato nulla. Insomma alla grande, così alla grande che non sentivo la stanchezza, ero in piedi dalle 6 e mi sono scaraventato per terra solo a mezzanotte. La tristezza di tornare a dormire, l'emozione del post concerto e poi una volta svegli il sogno era finito ma ben impresso nella mente.
Sono stai due giorni indimendicabili e per questo ringrazio anche i miei compagni di viaggio: mio fratello Luca, mio padre Lelio e i miei fidati amici Costantino ed Edoardo. I concerti e gli eventi musicali hanno una marcia in più se visti in compagnia. Spero con tutto il cuore di passare di nuovo due giorni come questi e di assistere nuovamente a un futuro concerto dalle dimensioni colossali alla "The Wall".
Grazie per l'attenzione,
(ale)
